Dove sono rocce lunari donate dagli USA al Mondo?

L'agenzia spaziale statunitense Nasa ha dichiarato che parte delle rocce lunari, riportate sulla Terra da due missioni Apollo (11 e 17)  date in dono alle nazioni del mondo, sono scomparse.

Verso la fine della missione Apollo 17, il 13 dicembre 1972, Eugene Cernan (1934-2017) e Harrison Schmitt - gli ultimi uomini ad aver messo piede sulla Luna - hanno raccolto una roccia.

Eugene Cernan con la Godwill Rock
Cernan dalla Luna, poco prima di salire la scaletta del Modulo Lunare disse: "Ci piacerebbe condividere un pezzo di questa roccia con tanti paesi del mondo". Il suo desiderio fu esaudito. Il presidente Richard Nixon ordinò che la roccia delle dimensioni di un piccolo mattone venisse frantumata in frammenti e inviata a 135 capi di Stato stranieri e ai 50 stati degli Stati Uniti.
Ogni "roccia della Luna di buona volontà" è stata racchiusa in una palla di lucite e montata su una targa di legno con la bandiera delle nazioni destinatarie.


I frammenti a questo scopo dalle due missioni sono stati 370. 
270 sono stati dati alle nazioni del mondo e 100 (uno per missione) ai 50 stati degli Stati Uniti. Ma 184 di questi sono andati perduti, rubati o non registrati - 160 in tutto il mondo e 24 negli Stati Uniti. Le rocce sono state distribuite in paesi che vanno dall'Afghanistan a Trinidad e Tobago.


Joseph Gutheinz Jr, l'avvocato texano ed ex agente della NASA, che è diventato noto come "cacciatore di rocce lunari": "Al governo di Gheddafi sono state date due rocce lunari che adesso mancano, alla Romania manca il frammento dell'Apollo 17".
La sua ossessione è iniziata nel 1998 quando - sempre alla NASA - ha organizzato un'operazione sotto copertura chiamata Operazione Lunar Eclipse.
Fece anche un annuncio pubblicitario intitolato "Moon Rocks Wanted" in USA Today, per invogliare i truffatori che vendono rocce lunari fasulle ad avvicinarsi a lui. Gutheinz: "Quello che non mi aspettavo era che una persona in possesso del frammento dell’Honduras, mi avrebbe chiamato, la roccia pesava 1,142 g è mi è stata offerta per 5 milioni di dollari! Ovviamente non pagato, ma il prezzo richiesto era ragionevole”.
Prosegue Gutheinz: “Queste preziose rocce non sono protette al meglio, dice, e sia la NASA che le nazioni destinatarie hanno fatto un pessimo lavoro per inventariarle. L'unica vendita autorizzata di materiale lunare di cui sono a conoscenza risale al 1993, quando il governo russo ha venduto materiale raccolto dalla missione Luna 16 dell'Unione Sovietica presso la casa d'aste Sotheby's a New York, un anonimo collezionista privato ha acquistato 0,2 g di polvere lunare per 442.500 dollari”.

Con prezzi potenziali in questa fascia, non c'è da stupirsi che ci sia un mercato nero di rocce lunari, sia reali che finte.
Gutheinz afferma che una donna in California avrebbe cercato di vendere una roccia lunare online, e che i tentativi di vendere le rocce lunari della Spagna e di Cipro sono stati ben documentati, prosegue nel racconto: "Una volta ho offerto 10.000 dollari per il recupero della roccia lunare dell'Apollo 17 rubata a Malta, ma non è ancora stata recuperata, so per certo che si trattava di un ladro dilettante, dato che ha preso solo la rocce, e non la targa autoadesiva".

Alcune rocce lunari si sono perse nei momenti di rivoluzione o di transizione politica. Gli archivi nazionali statunitensi mostrano che una roccia è stata donata al defunto dittatore rumeno Nicolae Ceausescu, ma Gutheinz ritiene che sia stata venduta dopo la sua esecuzione.

Poi c'è la misteriosa storia di come - dopo un incendio in un osservatorio di Dublino - la roccia irlandese Apollo 11 Moon rock sia finita in una discarica, dopo essere stata apparentemente gettata via con il resto dei detriti. Gutheinz: "È ancora lì, sotto un paio di tonnellate di rifiuti. Potrebbe sicuramente valere più di 5 milioni di dollari. Vi dirò dove si trova. È nella discarica di Finglas a Dublino".

A causa della portata del compito ha sfidato i suoi studenti dell'Università di Phoenix e dell'Alvin Community College in Texas - dove insegna giustizia penale - a trovare le rocce mancanti.
Finora, hanno contribuito a rintracciarne 77, compresi quelli che sono stati dati ai governatori degli Stati Uniti del Colorado, Missouri e West Virginia.



L'amministratore della NASA Sean O'Keefe (a sinistra) ha formalmente restituito la roccia lunare all'ambasciatore honduregno Mario Canahuati (a destra). Credit:Bill Ingalls


Il dottor Carle Pieters, geologo planetario della Brown University, Rhode Island, dice che le conoscenze acquisite da queste piccole rocce non hanno prezzo. "Sono continuamente impressionato quando lavoro con campioni lunari vecchi di quattro miliardi di anni. Sono bellissimi e non hanno agenti atmosferici che si vedono spesso nelle rocce della Terra. Le rocce lunari conservano un record di eventi del primo sistema solare che non possiamo trovare altrove".

Gutheinz ammette che non sarà mai in grado di recuperare tutte le rocce lunari mancanti - molte sono ora in collezioni private - ma dice che ce ne sono alcune che vuole particolarmente indietro: "Sicuramente la roccia lunare di Malta, mi piacerebbe molto rivederla e anche la roccia rumena. Se andrò in Europa, gli darò la caccia. Ho qualche idea su come farò. E mi piace la storia della roccia della Luna d'Irlanda, un tesoro da cercare sotto una discarica".


Fonti:

l piccoli frammenti donati all'Italia e provenienti della missione Apollo 11 sono  conservati presso il Museo Nazionale del Risorgimento a Roma.
Sono immersi in una sfera di vetro sintetico realizzata in PMMA, polimetilmetacrilato a fini protettivi mentre la bandiera è coperta da un piccolo vetro anch'esso in PMMA. Incollate su una base in legno, in corrispondenza dei due oggetti, sono posizionate due targhette metalliche con le didascalie e dediche al nostro Paese.

I piccoli frammenti di roccia luna donati all'Italia e custoditi dal Museo Nazionale del Risorgimento a Roma.  (a sinistra un dettaglio) © Istituto per la storia del risorgimento italiano









Il frammento italiano conservato presso il Museo Nazionale della Scienza e Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano.

La roccia è immersa in una sfera di vetro sintetico realizzata in PMMA, polimetilmetacrilato a fini protettivi mentre la bandiera è coperta da un piccolo vetro anch'esso in PMMA. Incollate su una base in legno, in corrispondenza dei due oggetti, sono posizionate due targhette metalliche con le didascalie e dediche.
Il campione, appartenente alla grande famiglia dei basalti ovvero delle rocce ignee effusive, in pratica si tratta di un pezzo di lava, è stata raccolta da Eugene Cernan , il comandante della missione Apollo 17, nell'area di Taurus Littrow Valley una regione scelta appositamente per le sue prerogative geologiche. Eugene Cernan concludendo la sua missione durnte il suo ultimo collegamento radio dedicò la roccia ai giovani di tutta la Terra ai quali augurò un futuro di pace e armonia. Raccontò di come con il collega Harrison Schmitt avevano raccolto un campione di roccia molto significativo sperando che potesse essere frammentato e donato a tutti i popoli della Terra in segno di fratellanza. Da quel momento la roccia venne battezzata Goodwill Rock, ovvero roccia della speranza. Questo affascinante e suggestivo reperto è stato donato nel 1973 dall'amministrazione americana, allo Stato Italiano come segno di amicizia fra i due popoli. © Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci

Il frammento della Godwill Rock, donato all'Italia è visibile presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano. (a sinistra un dettaglio) © Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci



L'incontro con Eugene Cernan , comandante di Apollo 17 e ultimo uomo ad aver camminato sulla luna, scomparso nel 2017.  Credito:Luigi Pizzimenti, Milano, 2014.














Desidero ringraziare il curatore della sezione spaziale del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, dott. Luca Reduzzi e il Vice direttore dell'Istituto per la storia del risorgimento italiano, per la concessione delle immagini dei frammenti italiani.


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