Volo a Zero G: 69° campagna ESA
Bordeaux-Mèrignac (Francia)
69a Campagna voli parabolici ESA
16 -27 aprile 2018
La gravità non può essere disattivata con un pulsante, ecco perché si utilizza l'Airbus A310 Zero-G, che in volo può generare 20 secondi di microgravità ad ogni parabola.
Eseguire alcuni esperimenti sulla terra a volte è frustrante per gli scienziati, perché la forza di gravità modifica i processi fisici. La gravità richiama verso il basso anche la Stazione Spaziale Internazionale che per restare in orbita terrestre viaggia ad oltre 25 volte la velocità del suono. La forza centrifuga generata, annulla la forza gravitazionale e il veicolo spaziale resta in caduta continua. Il risultato è un'assenza di peso, chiamata microgravità.
Accelerare un carico utile fino alla velocità orbitale è difficile e costoso, ma ci sono altri modi per creare la microgravità senza andare così veloce e così lontano. L'ESA mette a disposizione un aereo chiamato: "Zero-G". Un Airbus 310 modificato, all'interno della carlinga parzialmente svuotata resta una zona aperta che viene imbottita e fornita di reti, corrimani e funi. Gli esperimenti sono saldamente bloccati al pavimento. Per motivi di sicurezza all'interno dell'aereo vi sono regole molto rigide. Ogni procedura viene supervisionata dagli addetti di NoveSpace, l'azienda francese che gestisce i voli ESA a Bordeaux.
Durante questi voli l'aereo segue una particolare traiettoria - per l'appunto parabolica - che consente di ricreare una microgravità artificiale per circa 20 secondi e circa 40 secondi di ipergravità a 1.8 G, la traiettoria viene ripetuta per 31 volte ogni giorno per tre giorni consecutivi, permettendo la sperimentazione in assenza di peso come in comune laboratorio.
Il team di specialisti e il sottoscritto come giornalista al seguito, ha visto la direzione dal professor Paolo Di Marco del Dipartimento di Ingegneria dell'Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni (DESTEC), Università di Pisa e dello studente Garivalis Alekos. L'apparato sperimentale e i sistemi di controllo e di gestione per gli esperimenti sono stati sviluppati integralmente presso il DESTEC, con il contributo fondamentale degli amministratori Massimo Ciampalini e Davide Della Vista.
L'esperimento, inoltre, è stato svolto in collaborazione con il team dell'Università Trinity College di Dublino composto da: O'Shaughnessy Seamus, Robinson Anthony, Baudin Nicola e Byrne Gerard.
Sul prossimo numero di SPAZIO Magazine un completo reportage della missione. Per ordinarlo scrivere a info@adaa.it
69a Campagna voli parabolici ESA
16 -27 aprile 2018
La gravità non può essere disattivata con un pulsante, ecco perché si utilizza l'Airbus A310 Zero-G, che in volo può generare 20 secondi di microgravità ad ogni parabola.
Eseguire alcuni esperimenti sulla terra a volte è frustrante per gli scienziati, perché la forza di gravità modifica i processi fisici. La gravità richiama verso il basso anche la Stazione Spaziale Internazionale che per restare in orbita terrestre viaggia ad oltre 25 volte la velocità del suono. La forza centrifuga generata, annulla la forza gravitazionale e il veicolo spaziale resta in caduta continua. Il risultato è un'assenza di peso, chiamata microgravità.
Accelerare un carico utile fino alla velocità orbitale è difficile e costoso, ma ci sono altri modi per creare la microgravità senza andare così veloce e così lontano. L'ESA mette a disposizione un aereo chiamato: "Zero-G". Un Airbus 310 modificato, all'interno della carlinga parzialmente svuotata resta una zona aperta che viene imbottita e fornita di reti, corrimani e funi. Gli esperimenti sono saldamente bloccati al pavimento. Per motivi di sicurezza all'interno dell'aereo vi sono regole molto rigide. Ogni procedura viene supervisionata dagli addetti di NoveSpace, l'azienda francese che gestisce i voli ESA a Bordeaux.
Durante questi voli l'aereo segue una particolare traiettoria - per l'appunto parabolica - che consente di ricreare una microgravità artificiale per circa 20 secondi e circa 40 secondi di ipergravità a 1.8 G, la traiettoria viene ripetuta per 31 volte ogni giorno per tre giorni consecutivi, permettendo la sperimentazione in assenza di peso come in comune laboratorio.
Il team di specialisti e il sottoscritto come giornalista al seguito, ha visto la direzione dal professor Paolo Di Marco del Dipartimento di Ingegneria dell'Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni (DESTEC), Università di Pisa e dello studente Garivalis Alekos. L'apparato sperimentale e i sistemi di controllo e di gestione per gli esperimenti sono stati sviluppati integralmente presso il DESTEC, con il contributo fondamentale degli amministratori Massimo Ciampalini e Davide Della Vista.
L'esperimento, inoltre, è stato svolto in collaborazione con il team dell'Università Trinity College di Dublino composto da: O'Shaughnessy Seamus, Robinson Anthony, Baudin Nicola e Byrne Gerard.
Sul prossimo numero di SPAZIO Magazine un completo reportage della missione. Per ordinarlo scrivere a info@adaa.it
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