L'astronauta di Apollo 16, Kenneth "Ken" Mattingly è deceduto

Thomas Mattingly è deceduto lo scorso 31 ottobre 2023.

Di seguito è riportata una dichiarazione dell'amministratore della NASA Bill Nelson sulla scomparsa dell'ex astronauta della NASA Rear Adm. (ret.) Thomas K. (TK) Mattingly II: "Abbiamo perso uno degli eroi del nostro paese in ottobre. 31. L'astronauta della NASA TK Mattingly è stato la chiave del successo del nostro programma Apollo e la sua brillante personalità garantirà che sia ricordato nel corso della storia.
La sua impareggiabile abilità come pilota ci ha aiutato quando ha assunto il ruolo di pilota del modulo di comando per l'Apollo 16 e comandante della navicella spaziale per le missioni dello Space Shuttle STS-4 e STS 51-C. L'impegno nell'innovazione e ha reso TK una figura eccellente che gli è valsa l'ammirazione da parte di tutta la Nazione.
Forse il suo momento più drammatico è stato dopo l'esposizione alla rosolia poco prima del lancio dell'Apollo 13. È rimasto a terra, ma ha fornito decisioni chiave in tempo reale per portare a casa con successo il veicolo spaziale gravemente danneggiato e l'equipaggio dell'Apollo 13: gli astronauti, colleghi e amici della NASA James Lovell, Jack Swigert e Fred Haise.
I contributi di TK hanno permesso progressi nel nostro apprendimento oltre quello spaziale. Ha descritto la sua esperienza con queste parole: "durante la missione e l'uscita extraveicolare, avevo paura che non avrei ricordato tutte le meraviglie che ho visto. È stato semplicemente impressionante, vedere la vastità dell'universo attraverso la mia sottile visiera. TK sarà ricordato per aver sfidato l'ignoto per il bene del futuro del nostro paese".


Ken Mattingly (NASA)

Kenneth "Ken" Mattingly  è nato il 17 marzo 1936 a Chicago. Fu selezionato dalla NASA nel 1966. Entrò in un momento in cui il programma Apollo era nel suo pieno sviluppo. Oggi è ancora ricordato come l'astronauta che rimase a casa durante la  sfortunata missione Apollo 13 comandata da James Lovell dopo essere stato esposto al morbillo. (che invece non aveva contratto).
E' stato membro dell'equipaggio di supporto agli astronauti per le Apollo 8 e Apollo 11 ed ha partecipato allo sviluppo della tuta spaziale Apollo e dello zaino che è stato utilizzato in superficie.

Mattingly si ritirò dalla NASA nel 1989 per lavorare nel settore privato. In particolare, alla Lockheed Martin dove è stato vice presidente responsabile dello sviluppo dell'X-33.  





Pochi giorni prima Apollo 13, decollato nel mese di aprile del 1970, Mattingly fu esposto a rosolia attraverso il membro dell'equipaggio di riserva Charles Duke. (che sarebbe poi diventato suo collega su Apollo 16). Dopo diversi test medici e tanta incertezza, non aveva ancora ricevuto nulla ufficiale, quando si trovava nella sua auto a soli tre giorni prima del lancio. Mattingly ricorda: "Mentre guidavo lungo la strada, la radio era accesa improvvisamente  interruppero il programma per dare una notizia: la NASA aveva annunciato che Jack Swigert mi avrebbe sostituito... Ho accostato sul lato della strada ed ho pensato che fosse uno scherzo davvero ben fatto, ma poi mi resi conto che non era uno scherzo."

In effetti non lo era; le informazioni erano trapelate ai media prima che Mattingly fosse informato dai dirigenti della NASA. Mattingly ha ammesso di essere rimasto deluso, ma il sentimento evaporò rapidamente quando Apollo 13 subì una devastante esplosione nello spazio il 13 aprile del 1970. Mattingly - insieme al resto della NASA - mise ogni sua risorsa possibile per portare a casa i tre colleghi e amici.


Ken Mattingly durante l'EVA, 
in primo piano 
Charles Duke assiste il collega.
Con la missione Apollo 16, Mattingly finalmente vide con i suoi occhi una luna enorme che rimpiva i finestrini di Casper (il modulo di comando è stato ricostruito).  Durante la missione effettuò un'EVA per recuperare i rullini fotografici nella stiva del modulo di servizio.

Nel 1982 effettuò il suo primo volo sullo Shuttle, STS-4 e ultimo volo di prova della navetta Columbia. Mattingly e Henry Hartsfield trascorsero sette giorni nello spazio controllando parametri come le prestazioni termiche del Columbia. Effettuarono anche diversi esperimenti scientifici. Tre anni più tardi, Mattingly comandò il suo ultimo volo: la missione STS-51C e si ritirò nel 1989. Oggi è ancora attivo nel settore privato e viaggia molto. 

L'ho conosciuto a Washington nel 2009 durante la John Glenn Lecture per l'anniversario di Apollo 11, ed ho avuto il piacere di rivederlo a Pontefract nell'aprile del 2014 durante un evento.   

Mattingly: "Di solito non partecipo a questo tipo di eventi in quanto sono spesso impegnato con  aziende e istituzioni. Sono davvero molto sorpreso dell'accoglienza e dell'interesse che suscita il Programma Apollo dopo tanti anni"  Mattingly è un fine oratore, ha catturato l'attenzione della sala con il suo stile inimitabile sempre sorridente. Il suo fisico è lo stesso di quando partì con Apollo 16: sembra non cambiare mai. 

Un bel ricordo: Nel giubbotto avevo una "Tag" con il suo nome, utilizzata da lui durante il training per le missioni dello Space Shuttle. Quando l'ha vista prontamente ha detto: "Ecco dov'era finita... L'ho persa diversi anni fa! (risate). Gli ho risposto: Caro Ken ormai è mia, fattene una ragione. A sinistra nella foto il momento in cui Mattingly si accorge che ho il suo nome sulla giacca.





















Al temine della cena di gala ho avuto un momento per dedicargli il libro Progetto Apollo e ancora una volta si è stupito che ci fosse qualcuno che scrive delle loro missioni a distanza di oltre 40 anni. 




Ken Mattingly (NASA)

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