APOLLO 13 50° ANNIVERSARIO 1970-2020
Fred Haise (a sinistra), Jack Swigert e Jim Lovell posano il giorno prima del lancio il 10 aprile 1970. (NASA) |
Quarantasei ore e 43 minuti dall'inizio del volo di Apollo 13, il Capcom Joe Kerwin contatta il comandante Jim Lovell: "La nave spaziale è davvero in forma per quanto ci riguarda e ci annoiamo molto". Nove ore dopo, le cose diventarono molto meno noiose:un rimescolamento di routine dei serbatoi criogenici dell'ossigeno per evitare che il prezioso gas super-raffreddato si stratificasse, causò un'esplosione nel serbatoio 2. Con la fuoriuscita questo gas vitale, Apollo 13 perse lentamente elettricità, luce e la fornitura dell'acqua. Naturalmente nessuno a bordo o a Houston sapeva in quel momento cosa esattamente era successo e che l'equipaggio di Apollo 13 non sarebbe atterrato sulla Luna.
Rappresentazione grafica |
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I miei incontri con i protagonisti della storica missione Apollo 13
Il Capitano di Apollo 13, James "Jim" Lovell
"Il fatto che puoi mettere il tuo pollice sul finestrino della capsula e nascondere completamente la Terra dietro di esso è un concetto che ti mostra quanto sia insignificante la tua esistenza rispetto all’universo … Pensi al fatto di nascondere l’intera Terra. Tutto quello che hai fatto. Tutte le persone che conosci. Tutti i posti in cui sei stato. I continenti. Tutti le grosse dispute. Pensa alle varie guerre in corso a quel tempo. I problemi a casa, il dissenso … Il 1968 è stato un anno davvero brutto. La guerra in Vietnam che continuava. La convention democratica a Chicago è stata un disastro. Non è stato un buon anno … e questo gesto ti fa sentire modesto, perchè tutto si ridimensiona". Jim Lovell (dal libro: Voices from the Moon)
Lovell: "In questo mondo ci sono 3 tipi di persone, ci sono persone che fanno accadere le cose, ci sono persone che guardano le cose mentre accadono e ci sono persone che si chiedono cosa è successo. Nell'aprile del 1970, le persone al Controllo Missione erano il gruppo che faceva le cose che accadono".
Ho incontrato Lovell innumerevoli volte e in molti Paesi, ma per me è sempre la prima volta, quando si è a contatto con uomini che hanno scritto pagine di Storia dell'astronautica mondiale. |
“La gente mi chiede spesso: Vi siete fatti prendere dal panico quando c’è stato l’incidente di Apollo 13? Io rispondo, Beh, avremmo potuto farci prendere dal panico, prendere a testate le pareti per 5 minuti. E appena finito, ci saremmo ritrovati ancora allo stesso posto’. La ragione per cui ho detto che è stata una missione per piloti colaudatori è che ci è stata assegnata una situazione, ci è stata data un’opportunità, forse per mostrare veramente la nostra competenza e il nostro talento nel gestire una situazione quasi certamente catastrofica e ritornare a casa sani e salvi. Questo è il motivo per cui penso che Apollo 13, più di ogni altro volo – incluso Apollo 11 - rappresenta un vero volo per piloti collaudatori.” Jim Lovell Comandante Apollo 13
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