27 maggio 2020 Gli USA tornano nello spazio partendo dal suolo americano.

Una nuova era nel volo spaziale umano è alle porte. Il 27 maggio 2020, la NASA, con un Falcon 9 e Crew Dragon di SpaceX, lancerà due americani dal suolo americano per la prima volta dopo quasi dieci anni dal ritiro dello Space Shuttle. 
Il Falcon9 e la capsula Dragon pronti sulla rampa di lancio. Credito: Elon Musk (twitter)
Con questo lancio la Nasa non dovrà più dipendere dalle russe Soyuz per portare i propri astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale, ma soprattutto potrà riconquistare piena autonomia di lancio per future missioni umane verso la Luna.
Il lancio è programmato per le 04:32 p.m. EDT (le 10:32 p.m. in Italia) del 27 maggio prossimo, quando un equipaggio americano decollerà dal suolo americano a bordo di una navicella americana spinta da un razzo americano.
Non accadeva dal 21 luglio 2011, quando atterrò per l’ultima volta lo Space Shuttle Atlantis. Lo Space Shuttle fu il primo esempio di un mezzo riutilizzabile, ma a costi esorbitanti e con rischi per la sicurezza sempre più alti con il susseguirsi delle missioni (due di queste purtroppo conclusesi in tragedia: nel 1986 per il Challenger in fase di decollo e nel 2003 per il Columbia in fase di rientro).
Il salto di qualità in ambito tecnologico per rendere quest’avventura economicamente sostenibile è avvenuto grazie a Elon Musk con i suoi razzi e le sue navicelle riutilizzabili. 

I due astronauti 

I due astronauti americani Robert Behnken e Douglas Hurley avranno l’onore di essere i "test-pilot" della missione Demo-2, raggiungendo la ISS a bordo della Crew Dragon, che decollerà con lanciatore Falcon 9 dalla storica rampa di lancio 39A del Kennedy Space Center in Florida, resa celebre dalle missioni Apollo.
I due astronauti: Bob Behnken e il Col. Doug Hurley
Si tratterà della missione finale di test del sistema di traporto equipaggio di SpaceX, inclusi piattaforma di lancio, lanciatore, navicella e capacità operative. I due astronauti sono militari di esperienza, a cominciare dal comandante delle operazioni congiunte, il cinquantenne colonnello Behnken, ex-ingegnere collaudatore nell’Aviazione degli Stati Uniti, astronauta da vent’anni, che ha partecipato nel 2008 e nel 2010 a due missioni Shuttle arrivando a realizzare sei passeggiate spaziali per una durata complessiva di 37 ore di attività extraveicolare. Il suo collega cinquantatreenne Hurley oltre ad essere un ex-Marine è un ex-pilota collaudatore e anche lui un veterano del volo spaziale, avendo compiuto due missioni a bordo dello Space Shuttle, tra cui il volo finale nel luglio 2011. Sarà comandante di missione, responsabile di attività quali lancio, atterraggio e recupero. 

Questa è una missione storica che aprirà una nuova era spaziale americana ed è al tempo stesso una missione molto delicata perché sarà la prima volta in cui gli astronauti testeranno di persona i sistemi della navicella Crew Dragon in orbita.

Credito Illustrazione:Tony Bela
Uno degli aspetti più singolari di questa missione è che fino a quando gli astronauti non saranno arrivati a destinazione non sapranno quando esattamente potranno tornare sulla Terra. Questa Crew Dragon (versione test) è progettata per rimanere in orbita fino a 110 giorni, ma si vorrebbe far coincidere il loro ritorno con la partenza di un nuovo equipaggio del “Commercial Crew Program”, quindi con navicella e lanciatore realizzati da aziende private (anche la Boeing, tra le altre, è in corsa insieme a SpaceX, ma sconta al momento, in mezzo ad altre difficoltà, anche il parziale fallimento del recente lancio della sua navicella CST-100 Starliner). Si pensa che la missione durerà circa tre mesi, ma una data ufficiale di rientro ancora non c’è. 

La missione Demo-2 sarà il grande passo finale per la certificazione della navicella Crew Dragon in vista di future missioni operative di lunga durata sulla ISS. L’unico altro test in orbita era stato quello della missione Demo-1, che aveva raggiunto senza equipaggio la Stazione Spaziale Internazionale a marzo dello scorso anno. In quella occasione erano stati testati i sistemi di avvicinamento e aggancio automatico, il successivo sganciamento, il rientro, l’ammaraggio e il recupero. Nel corso dell’intera missione erano stati monitorati i sistemi di supporto vitale per l’equipaggio. 

Una nuova era della conquista spaziale sta iniziando e gli americani vogliono viverla da protagonisti, che sia per business o per la determinazione visionaria di arrivare là dove nessuno è mai giunto prima.


L'interno della navicella spaziale SpaceX Crew Dragon Credito:SpaceX



Profilo del lancio

Crew Dragon e Falcon 9 nell'hangar presso il Launch Complex 39A

Credito:SpaceX

Credito:SpaceX

Credito:SpaceX


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