Pillole di Apollo: Gli "Astro-graffiti" di Apollo 11
La storia di Apollo 11 continua a riservare sorprese e nuovi dettagli emergono in luoghi inaspettati.
Il lavoro di un curatore non è mai finito e si rivela prezioso in casi come questo: nel corso di un progetto per la produzione di un modello dettaglio in 3D del Modulo di Comando della missione Apollo 11 "Columbia" i tecnici sono stati in grado di osservare e registrare alcune note scritte a mano in aree del veicolo spaziale, che erano state nascoste alla vista per oltre 46 anni!
Il lavoro di un curatore non è mai finito e si rivela prezioso in casi come questo: nel corso di un progetto per la produzione di un modello dettaglio in 3D del Modulo di Comando della missione Apollo 11 "Columbia" i tecnici sono stati in grado di osservare e registrare alcune note scritte a mano in aree del veicolo spaziale, che erano state nascoste alla vista per oltre 46 anni!
Le note, alcune figure e un calendario, presumibilmente improvvisato durante la missione, ci raccontano qualcosa circa la vita degli astronauti sulla strada per la Luna e ritorno. Le note potranno essere confrontate con le trascrizioni audio e le registrazioni delle comunicazioni tra Colombia e Houston, per comprendere quando e da chi sono state scritte, fornendo nuove informazioni di uno dei più grandi viaggi del genere umano.
Nel corso degli ultimi mesi, i curatori dello Smithsonian, Air & Space Museum di Washington, hanno lavorato intensamente con il partner tecnico, Autodesk, per la scansione laser ad altissima risoluzione e la fotometria degli esterni e degli interni del modulo di comando. L'intenzione è quella di mettere insieme i dati provenienti da diverse fonti, utilizzando un software dedicato per produrre un dettagliato modello tridimensionale. Lo staff del museo si augura in futuro, di poter condividere i risultati di tale lavoro sia online che durante le mostre.
Per ora è stata diffusa una prima relazione, sulla base di immagini preliminari, visibili per la prima volta. Una volta che il modello 3D sarà disponibile, i ricercatori saranno in grado di chiarire i dubbi e probabilmente fare ulteriori scoperte.
Per esempio l'armadietto R5, è stato designato per contenere attrezzature relative al sistema di gestione dei rifiuti. Ma nella fase iniziale, era stato scelto come "deposito" per i sacchetti di urina.
Gli astronauti hanno lasciato una nota per se stessi su questo e almeno un altro armadio con lo scopo di evidenziare che i nuovi contenuti del gavone probabilmente dovevano rimanere indisturbati per il resto della missione...
Queste note illustrano che anche durante una missione altamente tecnica e programmata, l'improvvisazione è sempre possibile. Fonte: NASM
Di seguito alcune immagini rilasciate dall'Air & Space Museum di Washington.
Dopo l'ammaraggio, Michael Collins strisciò di nuovo nel modulo di comando e scrisse questa breve nota su uno dei pannelli. Credit: NASM
Queste note illustrano l'improvvisazione durante la missione e la modifica dei piani di volo circa ciò che doveva essere collocato in ogni armadio. Credit: NASM
L'immagine è stata scattata durante il periodo di quarantena e mostra la condizione della cabina poco dopo il suo arrivo. Si noti il calendario visibile a sinistra di John Harasaki, che aveva il compito di rimuovere gli elementi essenziali. Credit: NASA
Ogni giorno della missione Apollo 11 è segnato tranne il giorno dell'atterraggio. Il calendario è disegnato su un foglio di plastica tenuto da nastro adesivo. Credit: NASM
Mappe di stivaggio, trovate all'interno del modulo di comando di Apollo 11. Credit: NASM
Aggiornamento 3 marzo 2016:
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